Un Milione di idee da cittadini, associazioni culturali e imprese creative
Abbiamo finalmente presentato la proposta per la trasparenza, condivisione e partecipazione sull’utilizzo del milione di euro ottenuto con il titolo di Capitale italiana della Cultura. Per evitare che sia una grande occasione persa per Perugia.
In particolare chiediamo di non spezzettare il milione di euro in tanti piccoli micro-finanziamenti ad affidamento diretto e discrezionale, ma di fare massa critica ed investire nell’economia della cultura per lo sviluppo della nostra città: insomma di “utilizzare” e non soltanto “consumare” questo enorme finanziamento.
Auspichiamo che le richieste formulate a Sindaco e Giunta siano fatte proprie da tutto il Consiglio Comunale perché su temi così importanti per la città come lo sviluppo economico legato alla cultura e all’innovazione, la partecipazione alle scelte amministrative, la condivisione di idee e le politiche culturali non ci possono essere divisioni tra chi rappresenta gli interessi della collettività.
Questo il testo integrale dell’odg:
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PREMESSO CHE:
- Negli scorsi anni le città di Perugia ed Assisi hanno intrapreso il percorso di candidatura a capitale europea della cultura con il sostegno attivo della Regione, che ha finanziato con oltre 600 mila euro di fondi dal proprio bilancio e circa 300 mila euro di fondi europei per la comunicazione, le attività e i progetti, le iniziative e gli eventi funzionali alla candidatura. Nell’aprile 2012 è stata costituita la Fondazione PerugiAssisi 2019 al fine di candidare Perugia con i luoghi di san Francesco d’Assisi a Capitale Europea della Cultura con la sottoscrizione dello statuto precedentemente approvato da parte dei consigli comunali di Perugia ed Assisi e da parte della Giunta regionale dell’Umbria.
- Ai tre soci fondatori si sono aggiunti nel tempo i comuni di buona parte dell’Umbria, le università perugine, le scuole di alta formazione della nostra regione, le associazioni sportive e culturali di rilievo regionale e interregionale, le fondazioni teatrali, le fondazioni con valenza sociale e cultuale, la provincia di Perugia, le camere di commercio, le cooperative sociali e di consumo, le associazioni sindacali e datoriali, gli archivi di stato delle due province umbre e i centri studi con sede in Umbria dando alla Fondazione un taglio partecipato e marcatamente regionale.
- La Fondazione ha sviluppato molti progetti, iniziative ed eventi culturali al fine di stilare un dossier da presentare alla commissione europea. La natura stessa della candidatura era il cambiamento della situazione esistente con proposte innovative e che proponevano l’innovazione come collante di tutti gli ambiti d’interesse. La qualità del dossier di candidatura ha permesso alla città di Perugia di essere inserita tra le città finaliste per l’assegnazione dell’ambito titolo europeo.
EVIDENZIATO CHE:
- Il MIBACT ha riconosciuto che i dossier e i progetti di tutte le città finaliste, tra cui Perugia, di indubbio valore sul piano culturale e dello sviluppo sociale cittadino. Nonostante Matera sia stata scelta come Capitale Europea della Cultura il MIBAC ha deciso di stanziare un milione di euro per ognuna delle città finaliste a riconoscimento della validità dei dossier e dei progetti elaborati.
VISTA:
- La determinazione interna di Giunta comunale n° 60 del 29/07/2015 con oggetto “Capitale italiana della Cultura” (in allegato).
VALUTATO CHE:
- Per la scelta delle iniziative e dei progetti finanziati dall’attuale Giunta non vi è stato alcun percorso di partecipazione, trasparenza e condivisione, ma è stata attuata una selezione basata unicamente su una scelta discrezionale, non pubblicizzata, senza coinvolgere né la cittadinanza né la città.
- Il dossier con cui è stato ottenuto il notevole finanziamento di un milione di euro è stato azzerato e riscritto senza alcun contatto con i soggetti (enti, istituzioni, organizzazioni, fondazioni ed associazioni) che hanno promosso la candidatura ed ottenuto il titolo di Capitale Italiana della Cultura, di cui è stato annullato sia l’impianto che la struttura.
- In questo anno non è mai stato portato avanti alcun nuovo percorso di partecipazione per la modifica del dossier e dei progetti in maniera condivisa e trasparente.
- L’impiego del contributo erogato dal Ministero non dovrebbe essere deciso senza neppure partecipare le scelte ed i criteri tra gli aderenti alla Fondazione e gli estensori del dossier vincitore e delle progettualità correlate.
CONSIDERATO CHE:
- Il progetto di capitale europea aveva come obiettivo l’incubazione di progettualità che guardassero al futuro e non al passato, l’innesco di un percorso virtuoso che aveva come obiettivo lo sviluppo di un sistema imprenditoriale capace di autosostenersi nel tempo, investendo nella cultura e nell’economia culturale che può essere un moltiplicatore di risorse. Al contrario il piano presentato per la Capitale italiana della Cultura prevede soltanto l’utilizzo del finanziamento una tantum con una logica di consumo di risorse.
- L’istituzione di realtà come musei del medioevo o di eventi da ripetersi negli anni pone seri dubbi sulla loro sostenibilità economica nel periodo successivo al termine dei fondi come Capitale italiana della Cultura.
- Molte delle voci presenti nella determina si riferiscono ad eventi, iniziative e mostre già realizzate e concluse non riconducibili alla candidatura o alle sue progettualità, di cui ora, a consuntivo, vengono pagate le spese retroattivamente senza poter generare attività extra-ordinarie con prospettive di sviluppo, ma riducendosi a saldare spese di attività ordinarie scelte su base discrezionale.
VISTA:
- La parte della determina che vincola il finanziamento del milione di euro per la Capitale italiana della Cultura presentati con “l’elaborato suddetto costituisce, per la maggior parte, sviluppo a livello operativo ed esecutivo di tematiche ed attività progettate in fase di elaborazione del programma per la candidatura a Capitale Europea della Cultura 2019”.
IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA:
- A riconvocare la associazioni, le organizzazione e gli enti che hanno elaborato il dossier vincitore del titolo di Capitale italiana della Cultura e del milione di euro ad esso collegato per partecipare con loro le scelte condivise sull’utilizzo del contributo.
- A dare il via ad una fase di partecipazione e confronto, finora mancata, sulle progettualità e gli investimenti con i cittadini, gli studenti, gli operatori culturali e dell’innovazione che operano nella città di Perugia.
- A predisporre con urgenza o un bando pubblico o un concorso di idee, portando avanti una politica amministrativa di trasparenza vera, condivisione e partecipazione, in cui una commissione competente potrà individuare i progetti culturali ed innovativi più validi dove investire le risorse del contributo ministeriale derivato dal riconoscimenti del titolo di Capitale italiana della Cultura.