Sognavamo Cottarelli, ci siamo ritrovati il ragionier Fantozzi: solo tagli servizi, azzeramento manutenzioni e più tasse
Il primo atto della giunta di centro-desta a Perugia è stato la costituzione della (illegittima) commissione Spending Review: il dibattito sui conti di Palazzo dei Priori non transitava più per l’apposita commissione Bilancio. Dopo quasi un anno di lavoro avrebbe dovuto partorire la famigerata relazione che avrebbe risolto tutti i problemi economici della nostra città, in teoria prevista per dicembre e approdata in Comune solo ad aprile.
Il lavoro, affidato all’assessore Calabrese, andava di fatto a commissariare la sua collega di Giunta con la delega ufficiale al Bilancio, l’assessore Bertinelli. Ma Calabrese andava premiato per le sue spiccate doti, infatti non è da tutti in pochi mesi distinguersi negativamente già due volte: prima con la pantomima delle dimissioni per la questione CentralCom ritirate in 48 ore e poi per l’associazione tra furti in Centro come intimidazioni mafiose a lui e al Sindaco smentito da Questore, Procuratore Antimafia, Governo e il Sindaco stesso.
Ma veniamo ai fatti, dopo mesi di faticosa propaganda a mezzo stampa il “commissario” Calabrese ha partorito la sua proposta di Spending Review messa nero su bianco nella relazione. Come far risparmiare Palazzo dei Priori? Semplice, sulla pelle dei cittadini:
- privatizziamo gli asili nido
- esternalizziamo le mense scolastiche
- vendiamo gli impianti sportivi
- diminuiamo lo svuotamento dei cassonetti e la raccolta differenziata
- meno pulizia di strade e marciapiede
- riduciamo il trasporto pubblico
- chiudiamo qualche biblioteca
Insomma un bollettino di guerra, risparmiare così è facile, sono capaci tutti anche senza sprecare tempo, energie e denaro per la commissione Spending Review.
Per non parlare dell’azzeramento di tutte le manutenzioni (al contrario di quanto promesso in campagna elettorale) tagliando su aree verdi, parchi cittadini e sistemazione delle strade, che sarebbero già dovute essere “lisce come un tavolo da biliardo” già oggi da programma elettorale.
Il tutto condito con qualche proposta così scontata da essere candidata di diritto al premio oscar per la banalità: ridurre la luce, l’acqua, il gas e il telefono, c’era bisogno di scriverlo come fosse un’idea rivoluzionaria?
Degne di nota (negativa) invece sono le scelte che Calabrese propone sul fronte della cultura, del turismo e dei grandi eventi internazionali: tagliare su UmbriaJazz, sull’Accademia di Belle Arti e sul Teatro Stabile dell’Umbria, oltre che sui punti d’informazione turistica e sull’apertura dei musei, sono proposte scellerate per una città che dovrebbe fare del turismo e della cultura un volano di sviluppo.
Mi sarebbe piaciuto poter stendere un velo pietoso sulla questione delle tasse locali e del loro aumento nel primo anno di governo del centro-destra, ma proprio Calabrese non me lo permette: infatti tra i suoi tanti “pensierini” riportati nella relazione non vengono citate nemmeno una volta le tasse locali, il che è suona molto strano anche all’orecchio dei meno attenti dato che è stato il loro cavallo di battaglia in campagna elettorale, una specie di mantra che ripetevano in maniera ossessiva. Tanto da spingerli a dedicargli un intero punto del programma in cui promettevano “di ridurre facilmente le tasse tagliano il 20% del bilancio del Comune di Perugia senza alcuna riduzione dei servizi”.
Bene, non è andata come promesso, ma esattamente al contrario. Le tasse locali sono state aumentate e molto, i servizi locali sono stati tagliati e molto, le manutenzioni sono state azzerate. Insomma a Perugia sognavamo Cottarelli, ci siamo ritrovati la brutta copia del ragionier Fantozzi: almeno l’originale era simpatico.