RISULTATI REFERENDUM PERUGIA: Determinanti i giovani e gli studenti fuorisede
I cittadini di Perugia si confermano persone attente alle dinamiche nazionali, con la volontà di partecipare e di determinare le politiche nazionali, mandando un segnale di cambiamento a questo governo. Il dato dell’affluenza alle urne è del 61,4% ben oltre i sei punti percentuali sopra alla media nazionale, che si ferma al 54,8%. Ma chi ha maggiormente contribuito a consolidare questo dato positivo?
Sicuramente protagonisti della campagna referendaria sono i stati i giovani. La nostra è la prima generazione ad inviare un messaggio di rifiuto chiaro e netto a Berlusconi ed al berlusconismo. Per tanto, troppo, tempo siamo stati dipinti come i principali sostenitori della politica di plastica, tutta lustrini e fondotinta, fatta di slogan urlati in piazza e spot pubblicitari nelle televisioni, mentre in realtà siamo stati i primi a sviluppare gli anticorpi necessari per rompere quella che sembrava una eterna ed inevitabile luna di miele tra Berlusconi e l’Italia.
La generazione che veniva descritta come figlia del Grande Fratello, capace solo di giocare con cellulare e totalmente disinteressata al mondo che la circondava, si è in realtà rivelata la principale animatrice dei Comitati per i Referendum, con iniziative di tutti i tipi, sia classiche che innovative e simboliche. Capace di parlare a tutti, tanto agli adulti, quanto ai propri coetanei, tanto a voce, quanto tramite il web ed i social network.
Anche a Perugia i dati lo confermano: tra gli under-30 si raggiunge il 78% di partecipazione al voto e il 96% di voti contrari alle scelte del governo. Sostanzialmente la nostra generazione si è rivelata la prima capace di credere nel cambiamento. E di realizzarlo con le proprie mani.
Altro dato da sottolineare e che valorizza il risultato del nostro Comune è il voto degli studenti fuorisede dell’Università degli Studi di Perugia, dell’Università per Stranieri, dell’Accademia di Belle Arti, del Conservatorio e dell’Istituto di Mediazioni Linguistica. In molti non potevano tornare a casa di nuovo, dopo essere andati a votare per le amministrative, ma volevano comunque partecipare a dei Referendum su tematiche così importanti per il proprio futuro.
Quasi mille (1.000!) studenti fuorisede hanno potuto votare nel Comune di Perugia grazie al lavoro della Sinistra Universitaria – Unione degli Universitari. Infatti il sindacato studentesco ha offerto un servizio senza precedenti alla popolazione studentesca della nostra città . Non solo gli studenti fuori sede hanno avuto la possibilità di votare nei seggi elettorali come rappresentanti di lista, tramite la campagna “Io Voto Fuorisedeâ€, ma molti volontari dell’UDU hanno inoltre messo a disposizione la propria auto e il proprio tempo libero per garantire agli studenti di poter raggiungere i seggi elettorali più distanti, grazie al servizio “TAXI Quorumâ€.
Un esempio di volontariato civile e senso delle istituzioni che non può far altro che farci ben sperare per il futuro. Un ringraziamento di cuore va alla macchina organizzativa dell’UDU e a tutta l’associazione Sinistra Universitaria. Dall’esecutivo, ai militanti, ai volontari che in questi mesi hanno speso le loro energie e il proprio tempo libero, mettendolo a disposizione degli altri studenti e della nostra città , dando a tutti noi un esempio di quali sono gli obiettivi dell’associazionismo studentesco e ricordandoci come si fa rappresentanza e sindacato. Anche da studenti nel mondo dell’università .
Questa grande voglia di partecipare, di crederci e sperare, ci auguriamo serva da lezione all’attuale classe di governanti. Confidiamo che imparino che non si può ipotecare il nostro futuro e comprare il consenso. Si sono abituati alla compravendita dei voti in Parlamento, ma fuori dal palazzo le regole sono diverse. La questione non è tanto che al nostro Premier, a Silvio Berlusconi, all’uomo più ricco d’Italia, non basterebbero i soldi, piuttosto è che non tutti sono in vendita. Almeno noi no.