Fondi per la rigenerazione del cinema Lilli e progettare la multisala diffusa del Centro Storico
Con l’acquisizione e la riqualificazione del Turreno, che sarà oggetto del Consiglio Comunale aperto del 16 gennaio, si pone con ancora più forza la questione dell’ex-cinema Lilli: enorme contenitore abbandonato, che fa da biglietto da visita della nostra città essendo posto in una delle principali porte d’accesso al Centro storico.
Finalmente è arrivata una soluzione: il Lilli potrà essere un esempio di rigenerazione urbana grazie ai fondi dedicati alla riqualificazione dei cinema privati in dismissione stanzianti nel DDL del Ministro Franceschini per il cinema, lo spettacolo e le arti visive.
Per raggiungere questo obiettivo abbiamo presentato questa mattina la proposta a Sindaco e Giunta di attivare tutti i canali istituzionali permettendo all’ex-cinema teatro Lilli di accedere ai fondi stanziati dal DDL Franceschini per riportare a nuova vita il cinema stesso. Inoltre, di concerto con gli operatori del settore, si chiede di valutare la messa a sistema delle sale cinematografiche già aperte nel Centro Storico (Postmodernissimo, Sant’Angelo, Melies e Zenith) con il recupero del Lilli per progettare una multisala diffusa nell’acropoli di Perugia.
Il cinema Lilli rappresenta un pezzo di storia perugina, è stato in attività per oltre cinquanta anni, oltre che una struttura urbanisticamente rilevante. Le possibilità messe in campo dal DDL Franceschini devono essere colte al volo dall’amministrazione perugina, gli ingenti finanziamenti stanziati dal Ministero permetterebbero di ridare nuova vita ad un immobile, attualmente chiuso ed inutilizzato, molto importante dal punto di vista architettonico e tra i biglietti da visita della nostra città.”
Sfruttando il DDL sarebbe possibile mettere a sistema i cinema del Centro Storico di Perugia per creare una vera e propria multisala diffusa che rappresenterebbe una delle prime esperienze di questo tipo nel nostro paese. Perugia diventerebbe un esempio positivo a livello nazionale.
Di seguito il testo integrale della proposta:
PREMESSO CHE:
– Il Ministro Franceschini, di concerto con il Ministro Padoan, ha proposto un disegno di legge concernente la Disciplina del cinema, dell’audiovisivo e dello spettacolo e deleghe al Governo per la riforma normativa in materia di attività culturali.
– Le linee di intervento previste sono sei:
1) l’istituzione di un «Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo», destinato a sostenere gli interventi previsti dal disegno di legge, ed alimentato – così come avviene nell’ordinamento francese, secondo quanto disposto con il Code du cinéma et de l’image animée – direttamente, in misura comunque non inferiore a 450 milioni di euro annui, da una quota parte degli introiti erariali derivanti dalle attività di programmazione e trasmissione televisiva, dalle attività di proiezione cinematografica e dall’erogazione di servizi di accesso ad internet da parte delle imprese telefoniche e di telecomunicazione, dunque attraverso un «autofinanziamento» della filiera produttiva;
2) il potenziamento degli strumenti di sostegno finanziario, come il tax credit: sono previste sei ipotesi di credito di imposta, volte ad incentivare l’esercizio dell’attività di produzione e distribuzione cinematografica ed audiovisiva e a favorire l’attrazione in Italia di investimenti cinematografici ed audiovisivi; sono altresì rafforzati i contri-buti di tipo automatico;
3) la conseguente riduzione della percentuale di contributi selettivi, che costituirà, al massimo, il 15 per cento degli importi erogati con il citato «Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo»; sono altresì abolite le commissioni ministeriali che avevano il compito di stabilire la misura dei contributi riconosciuti alle imprese;
4) la valorizzazione delle sale cinematografiche, da perseguire prevedendo la possibilità di introdurre, con leggi regionali, previsioni urbanistiche ed edilizie dirette a favorire e incentivare il potenziamento e la realizzazione di sale cinematografiche e centri culturali multifunzionali;
5) il riordino normativo, mediante deleghe legislative, di importanti settori e strumenti nel cinema e nell’audiovisivo;
6) la profonda riorganizzazione del settore dello spettacolo dal vivo, attraverso la previsione di una delega legislativa per un «Codice dello spettacolo», con l’introduzione di nuove previsioni e la revisione della disciplina esistente, così da conferire al settore, con particolare riguardo al sostegno dello Stato, un nuovo e più organico assetto, ispirato, tra l’altro, ai princìpi della semplificazione delle procedure amministrative e della razionalizzazione della spesa, e volto a incentivare la qualità artistico-culturale delle attività nonché migliorare la fruizione delle stesse da parte della collettività.
EVIDENZIATO CHE:
– Al capo IV “interventi straordinari e altre misure per il rilancio del settore” l’articolo 26 (Piano straordinario per il potenziamento del circuito delle sale cinematografiche e polifunzionali) prevede la costituzione di una apposita sezione del “Fondo per lo sviluppo degli investimenti nel cinema e nell’audiovisivo”, con dotazione annua di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019, da destinare alla concessione di contributi a fondo perduto, ovvero in conto interessi sui mutui o locazioni finanziarie, per la riattivazione di sale cinematografiche chiuse o dismesse, realizzazione di nuove sale, anche mediante acquisto di locali per l’esercizio cinematografico e per i servizi connessi, la trasformazione delle sale o multisale esistenti in ambito cittadino finalizzata all’aumento del numero degli schermi e alla ristrutturazione e adeguamento strutturale e tecnologico delle sale. Con apposito decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, sono dettate le disposizioni applicative e, in particolare, la definizione dei soggetti beneficiari, i limiti massimi di intensità di aiuto e altri requisiti per l’accesso al beneficio e la sua gestione. Tale decreto dovrà riconoscere la priorità a quelle sale che, oltre alla fruizione cinematografica e audiovisiva, siano in grado, anche con il coinvolgimento degli enti locali, di garantire la fruizione di altri eventi culturali, creativi, multimediali e formativi in grado di contribuire alla sostenibilità economica della struttura ovvero alla valenza sociale e culturale dell’area di insediamento. Il medesimo decreto può subordinare la concessione dei contributi a impegni del soggetto gestore nella programmazione di specifiche attività culturali e creative, ivi inclusi impegni nella programmazione di opere cinematografiche ed audiovisive europee e italiane.
CONSIDERATO CHE:
– A ridosso del Centro Storico di Perugia risulta chiuso e inutilizzato dalla fine degli anni novanta l’ex-cinema Lilli, realizzato negli anni ’40 in stile razionalista italiano dall’architetto e costruttore Dino Lilli, da cui prende il nome, e che progettò e seguì la realizzazione dell’ampliamento di Palazzo Gallenga Stuart, sede della Università per Stranieri di Perugia, e la ristrutturazione negli anni ’30 della sede centrale della Cassa di Risparmio di Perugia in Palazzo Lippi Alessandri. L’area in cui insiste la struttura dell’ex-cinema è uno dei primi biglietti da visita che turisti e perugini si trovano davanti per recarsi nel salotto buono della città, incastonato com’è tra la stazione ferroviaria di Sant’Anna, il parcheggio autobus e automobili di piazza Partigiani e via Fiume, viale Roma e via XX Settembre che confluiscono in Largo Cacciatori delle Alpi ai piedi della statua di Garibaldi.
– Il cinema Lilli, come il poco distante Santa Giuliana, la vicina Rocca Paolina, Corso Vannucci e la Fontana Maggiore rappresenta l’anima della città di Perugia e il ricordo di pomeriggi o serate nella semi oscurità della sala è ancora vivo in moltissimi perugini.
VALUTATO CHE:
– L’importanza storico-architettonica della struttura dell’ex-cinema Lilli (provvisto di una terrazza utilizzata per spettacoli di varia natura e di un tetto apribile ancora vivo nei ricordi dei perugini atto a cambiare rapidamente aria all’interno della sala e progettato anche per far uscire il fumo quando ancora nei cinema era abitudine diffusa il fumare una sigaretta) e la sua collocazione sopra menzionata fa si che vi sia una attenzione verso progetti di recupero e di riqualificazione dell’immobile stesso al fine di riportare il cinema al suo antico splendore.
– La proprietà nel corso degli anni non è riuscita a reperire gli ingenti fondi necessari per il recupero e la rivitalizzazione del cinema.
SI IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA:
– A mettere in campo tutte le azioni possibili e ad attivare tutti i canali istituzionali al fine di permettere al cinema teatro Lilli di accedere ai fondi stanziati dal DDL Franceschini per riportare a nuova vita il cinema stesso.
– A valutare di mettere a sistema le sale cinematografiche già aperte nel Centro Storico (Postmodernissimo, Sant’Angelo, Melies e Zenith) con il recupero del Lilli per progettare una multisala diffusa nell’acropoli di Perugia.