#PoveraPatria [3]
Una tempesta di telefonate, sms, mail e messaggi in questi giorni. L’argomento è uno solo: il futuro.
Si, si parla anche di come sono andate le elezioni, ma si pensa soprattutto al paese e a quello che ci aspetta. Tutti.
Molti sono preoccupati, altri la prendono con filosofia, alcuni riescono a mantenere il sangue freddo, ma la maggior parte è scoraggiata e non sa dove sbattere la testa.
E così mi va di dedicare poche righe a tutti i compagni di viaggio, non sono mie ma quelle di Bertolt Brecht nella poesia “A chi esita”
“Dici:
per noi va male. Il buio
cresce. Le forze scemano.
Dopo che si è lavorato tanti anni
noi siamo ora in una condizione
più difficile di quando
si era appena cominciato.
E il nemico ci sta innanzi
più potente che mai.
Sembra gli siano cresciute le forze. Ha preso
una apparenza invincibile.
E noi abbiamo commesso degli errori,
non si può più mentire.
Siamo sempre di meno. Le nostre
parole d’ordine sono confuse. Una parte
delle nostre parole
le ha travolte il nemico fino a renderle
irriconoscibili.
Che cosa è errato ora, falso, di quel che abbiamo detto?
Qualcosa o tutto ? Su chi
contiamo ancora? Siamo dei sopravvissuti, respinti
via dalla corrente? Resteremo indietro, senza
comprendere più nessuno e da nessuno compresi?
O contare sulla buona sorte?
Questo tu chiedi. Non aspettarti
nessuna risposta
oltre la tua.“