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18
Nov

Perugia sotto assedio: l’invasione di cantieri che rovinano la vita in città

Nella sua storia millenaria le volte che Perugia si è arresa agli invasori si possono contare sulle punte delle dita di una mano: è accaduto con le legioni di Ottaviano Augusto nel Bellum Perusinum, con l’esercito ostrogoti di Totila durante la guerra Greco-Gotica ed ai Lanzichenecchi assoldati dallo stato pontificio durante la Guerra del Sale. A queste invasioni, che hanno segnato la storia della nostra città, se ne dovrà aggiungere una nuova nei libri: a stringere d’assedio Perugia e a terrorizzare le giornate dei perugini, stavolta, sono i cantieri alle porte della città e all’interno delle mura con le conseguenti ed immancabili lunghe code quotidiane che si creando in tutte le arterie cittadine.

Un mix letale che vede combinare gli eterni cantieri di adeguamento del Raccordo a quelli infiniti nella città, con i perugini si trovano intrappolati loro malgrado all’interno delle proprie auto. Il cantiere interminabile degli ascensori della galleria Kennedy ne è un esempio lampante. Da ormai un anno e mezzo blocchi spartitraffico di cemento ostruiscono parte della carreggiata costringendo gli automobilisti ad una gimkana per evitare i veicoli che vengono dalla direzione opposta, mentre chi utilizza i mezzi pubblici per salire verso il Centro Storico ed è costretto a scendere dagli autobus in quella zona lo fa quasi a sprezzo del pericolo visto che si è obbligati a sostare nel mezzo dell’incrocio cercando di schivare le automobili. Nonostante i lavori dovessero finire per lo scorso natale e nonostante gli evidenti problemi che un cantiere in quella zona sta creando, sembra che in quel quadrato delimitato da cemento e lamiera si stia allestendo un deposito di ferri arrugginiti più che il cantiere dei nuovi ascensori.

In tutta la città cantieri itineranti per la fibra ottica si susseguono ad intervalli più o meno regolari costringendo gli automobilisti ad un continuo stop & go ad ogni semaforo mobile creando code infinite. Questi interventi, sicuramente utili, stanno però letteralmente mangiando l’asfalto e la messa in pristino del manto stradale al termine dei lavori (obbligatoria) si riduce in qualche palata di catrame lungo il taglio effettuato per posizionare la fibra rappresentando un pericolo reale per ciclisti e motociclisti che si avventurano per le nostre strade.

Altra nota dolente del traffico cittadino è Ponte San Giovanni che, anche a causa dei lavori lungo il Raccordo rappresenta una valvola di sfogo per le auto incolonnate in direzione Piscille. La precedente amministrazione aveva previsto ed iniziato alcuni lavori (rotatorie e sottopasso ferroviario) per fluidificare il traffico lasciando in carico all’attuale compagine governativa il completamento del sottopasso nei pressi della rotonda di Strada dei Loggi. Lì la maggioranza perugina oltre ad aprire una querelle stucchevole sui cippi celebrativi della Marcia su Roma non ha fatto nulla, intanto il traffico continua a languire.

Mentre nella zona di Collestrada da alcuni giorni, allorché sia prevista pioggia, nei pressi del centro commerciale il Comune invece di intervenire a manutenere e a ripulire le fognature per lo scolo dell’acqua piovana nel sottopasso che porta al tratto a senso unico di via della Valtiera e all’ingresso della E-45 in direzione Perugia preferisce chiudere il tratto di strada con una transenna aspettando che la situazione si risolva da sola. Purtroppo non è solo in quell’area che si palesa il problema delle fognature stradali, ma in tutta la città con tombini e forazze ostruite che trasformano le buche in laghi acuendo il già grave problema del traffico, tanto a Fontivegge e Madonna Alta quanto a Villa Pitignano e Ponte Felcino.

La Giunta Romizi, con in testa l’assessore Barelli, qualche mese fa in sede di discussione del Bilancio comunale fece si che la pulizia di forazze, tombini e caditoie tornasse direttamente in carico al Comune per abbattere i costi: probabilmente i costi per questi interventi sono diminuiti, ma è sotto gli occhi di tutti che, non avendo il Comune strumentazioni adatte, queste pulizie non vengono effettuate e in Giunta si incrociano le dita e si chiudono i sottopassi ogni volta che piove.

La questione non è essere contro i cantieri e le opere, necessarie, ma appare evidente a tutti i perugini è che l’attuale Giunta, Sindaco in primis, non sia stato in grado di gestire una emergenza come quella del traffico e della sicurezza stradale e che si stia semplicemente aspettando e osservando dalla finestra che la situazione si auto-risolva come per magia. Servirebbe invece capacità di governo nel coordinare i vari cantieri e non permettere che si sovrappongano, oltre che un pungolo costante per questi lavori infiniti, per sveltire le tempistiche mentre invece la compagine governativa si attarda su altre tematiche lasciando la città allo sbando. Occorre essere concreti nella gestione della città, perché aspettando Godot si rischia di far morire Perugia.