Perugia, città antimafia
Meglio prevenire che curare e per una volta la politica sembra esserci riuscita. Il tema è quello dell’antimafia, in un solo giorno ben tre iniziative si sono tenute a Perugia, ed altre si stanno svolgendo in questi giorni.
Sembra un caso, ma poco prima del maxi-sequestro che ha coinvolto anche l’Umbria da 6 milioni di euro di beni ai capi mafia, si è tenuta una iniziativa con una serie di ospiti nazionali ed internazionali delle istituzioni, degli enti locali, delle fondazioni economiche, dell’associazionismo e del terzo settore si sono incontrati alla Fondazione Cassa di Risparmio per discutere proprio delle Buone Pratiche per la gestione dei Beni confiscati alle Mafie, che ora potranno mettere in atto anche nella nostra regione.
In seguito il sindaco Boccali ed il suo collega di Lamezia Terme, Giovanni Speranza, hanno firmato a Palazzo dei Priori una dichiarazione di intenti per creare più strette relazioni tra le due città , considerando una “priorità nazionale la lotta contro tutte le mafie e per la piena affermazione della legalità â€. Erano presenti anche alcuni ragazzi della città calabrese che studiano a Perugia. Nella dichiarazione comune si sottolinea anche come fondamentale “lo sviluppo economico e sociale del Mezzogiorno e dei suoi territoriâ€. A questo fine, si riconosce il valore concreto ed istituzionale “di un rapporto di partnership tra governi locali e territori al fine di creare opportunità per lo sviluppo locale e per l’affermazione e diffusione di buone pratiche amministrative a sostegno dello sviluppoâ€.
Nella dichiarazione comune di intenti c’è dunque l’impegno ad attivare le azioni necessarie alla diffusione della cultura della legalità , sostenere le iniziative di interscambio tra scuole, università e organizzazioni giovanili e tra le istituzioni e le organizzazioni culturali delle due città . Da parte dei due sindaci è stato ricordato che la storica presenza di una comunità calabrese a Perugia di fatto avvicina le due comunità , ed è stata ribadita l’importanza di una stretta relazione nel segno della solidarietà , della messa in atto di buone pratiche per l’affermazione della legalità , dello spirito di consolidamento dell’unità nazionale. L’iniziativa si inquadra nella manifestazione â€Lotta alle Mafie, azioni sociali di solidarietà e partecipazioneâ€, che intende valorizzare e diffondere le esperienze più produttive nella gestione dei beni confiscati alle mafie. La manifestazione è organizzata da un cartello di associazioni e istituzioni (Libera, Agenzia per le ONLUS, Regione Umbria, Comune di Perugia, IULM e Fondazione per il Sud). Alcuni dei partecipanti ai lavori di questa mattina hanno poi assistito nella Sala Rossa alla firma della dichiarazione di intenti dei due sindaci. Tra loro, anche don Tonio Dell’Olio, responsabile internazionale di Libera.
Nel primo pomeriggio come simbolo di pace e di lotta a tutte le mafie è stato piantato un ulivo di 50 anni, donato dalla Comunità montana, di fronte ad uno dei panorami più suggestivi del centro storico, in piazza della Rupe. Subito al di sotto  è stata posta una targa del Comune e del Festival Internazionale del Giornalismo in memoria di Peppino Impastato e di tutti i giornalisti morti per mano della mafia. Questo serve come monito a tutte le persone che vivono Perugia da cittadini, da studenti o da semplici turisti per ricordare che la libertà , anche quella di informazione, va difesa anche con la vita.
Di seguito si riportano in forma sintetica gli interventi del seminario sull’antimafia della mattina:
1) â€L’importanza del lavoro globale quanto locale – ricorda il vice-presidente dell’agenzia per le onlus, Giampiero Rasimelli – per combattere tutte le mafie, tanto nelle istituzioni quanto nella società . Per questo oggi ci sono ospiti degli enti locali, di istituzioni di altre regioni e di altri continenti, oltre che di associazioni e di università .â€
2) “Bisogna ripartire dalle nuove generazioni per combattere la mafia – ha detto il sindaco di Perugia, Wladimiro Boccali – se saranno i giovani a negare la loro collaborazione con le organizzazioni criminali e a combattere la mafia con vera passione, questa si estinguerà in una sola generazione. Per questo oggi piantiamo un ulivo contro tutte le mafie di fronte ad uno dei panorami più suggestivi della nostra città , in via della rupe, ed una targa in memoria di Peppino impastato e di tutti i giornalisti uccisi dalle mafie. Per ricordare ai cittadini di Perugia e a chi vive, studia e visita la nostra città che nessuna zona d’Italia é immune, non ci sono più isole felici, e bisogna impegnarsi ogni giorno per crearci dei veri e propri anticorpi contro la mafia.â€
3) “L’impegno della comunità dei municipi della nostra regione – ha spiegato il presidente dell’ANCI Umbria, Fernanda Cecchini – che sta lavorando insieme all’ANCI Calabria per un protocollo d’intesa e degli scambi culturali ed amministrativi tra gli studenti, i cittadini e gli amministratori dell’Umbria e della Calabria.â€
4) “L’Italia vanta la mafia più antica del mondo – ha ricordato il portavoce internazionale di Libera Antimafia, don Tonio dell’Olio – d’altra parte ha anche l’anti-mafia più antica del mondo. Serve di mettere a disposizione tutti gli strumenti alle forze dell’ordine, alle istituzioni e alle associazioni antimafia per vincere la guerra alle organizzazioni criminali. Le ultime leggi tendono a restringere il campo dell’azione delle pratiche antimafia. Per questo oggi presentiamo il libro di Buone pratiche contro la mafia, realizzato in collaborazione con gli altri ospiti di oggi, per diffondere le idee in tutte le aree d’Italia aggredite dalla mafia, non solo al sud.â€
5) “Il premio all’interno del Festival Internazionale del Giornalismo per la comunicazione per il sociale sul tema dell’antimafia – è intervenuto il professore dell’università IULM, Angelo Agostini – che permetterà di promuovere le realtà che meglio diffondono i temi del terzo settore.â€
6) “Non delegare alle forze dell’ordine e alla magistratura la lotta alla mafia – sostiene il già presidente della commissione antimafia, Francesco Forgioni – ma di farsene carico tutti. Il potere delle organizzazioni criminali si fonda sopratutto sulla forza economica. Ormai le mafie non hanno più confini, sono sovranazionali e transnazionali. Per questo é fondamentale colpire la mafia a tutti i livelli ed in tutti i luoghi. Abbiamo bisogno di ricostruire una vera e diffusa cultura antimafia che parta dalla società e dai giovani, poiché troppo spesso c’è ipocrisia e convivenza tra crimine e classe dirigente.â€
7) “La fondazione è un istituto interbancario che finanzia lo sviluppo delle zone del mezzogiorno e valorizza i beni comuni – ha detto il presidente della fondazione Per il Sud, Carlo Borgomeo – da quest’anno anche nel riutilizzo dei beni confiscati alle mafie. Su questo non investiamo solo a parole, ma con bandi di svariati milioni di euro. Questo per combattere le mafie ed i segni di potere che li caratterizzano nel territorio, i loro beni, soprattutto gli immobili. Il sud si salva solamente se riesce ad investire su se stesso veramente, anche a livello economico. E proprio tramite il potere economico e le disfunzioni sociali il crimine controlla il territorio. La vera questione del sottosviluppo del sud non sono i soldi che mancano, ma che vengono spesi male, bisogna ricostruire una cultura dello sviluppo del meridione.â€
8) “Ringrazio il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali per il protocollo d’intesa che oggi firmeremo tra i nostri due comuni – sostiene il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza – per uno scambio di idee, persone e collaborazioni per capire la differenza delle due realtà comunali. Infatti la prima parte della campagna elettorale nella mia città è stata contro le mafie. Tramite attentati ed intimidazioni si è cercato addirittura di rimandare le elezioni. Proprio perchè negli anni precedenti si erano portate avanti iniziative importanti ed innovative, tra cui le associazioni degli imprenditori e dei cittadini contro la mafia che hanno denunciato e testimoniato contro i boss mafiosi. A Lamezia si sono confiscati beni dei capi mafia e si sono dati in gestione al sociale, alle associazioni giovanili, degli invalidi, del volontariato. So che anche qui a Perugia si studiano queste cose, nell’Università degli Studi, con un corso antimafia. Questo è quello che serve, isolare tutte le tendenze di collaborazione con il crimine, permesse dal fatto che si ignora la realtà e la verità . Solo così e con iniziative come queste si posso riscattare le realtà del sud come la mia, che altrimenti rischiano di scivolare verso un isolamento e un pregiudizio da parte delle altre zone di Italia.â€
9) “La Colombia é un vasto paese, con oltre 50 milioni di abitanti – inizia così il presidente di Viva la Cittadinanza, Pedro Santana – che in buona parte sono emigrati e il cui territorio nazionale è per la metà disabitato e occupato dalla selva. Un ottimo ambiente per le organizzazioni criminali, che sono una realtà recente, e sono organizzati in due clan mafiosi che controllano i cartelli della droga, della prostituzione e delle numerose attività criminose. Questi dagli anni 70 hanno organizzato stragi ed assassinii, tanto da uccidere ben 4 candidati presidenti nel nostro paese. Con l’arrivo dei gruppi paramilitari di estrema destra negli anni 80 questi sottraggono il controllo del narcotraffico e procedono alle infiltrazioni nei comuni e nel parlamento. Da voi queste infiltrazioni sono state combattute dallo stato e da persone come Falcone e Borsellino, da noi era stata elaborata dal congresso una legge per garantire l’immunità agli esponenti della mafia. Grazie alla corte costituzionale questa legge è stata abolita, i processi sono iniziati ed anche noi stiamo lavorando per la confisca dei beni mafiosi e il loro riutilizzo in campo sociale. Molti sono gli ostacoli e molto le difficoltà . Ma se la società riuscirà a reagire e a combattere, anche con il voto, siamo sicuri di riuscire a sconfiggere le organizzazioni criminali e il governo mafioso. Per questo ben vengano iniziative come questa e le collaborazioni con le associazioni come Libera Antimafia.â€