Nota sulla situazione dei Poli Universitari, del Diritto allo Studio e della Popolazione Studentesca nella città di Perugia
In una nota trasmessa al Presidente del Consiglio Comunale e al Presidente della III Commissione Consiliare Permanente, Tommaso Bori chiede di aprire un’ampia discussione in III Commissione sul tema del diritto allo studio e della situazione dell’Università perugina, anche attraverso l’audizione dei soggetti di riferimento sul tema.
In dettagliato excursus, il consigliere del P.D. analizza il difficile momento degli atenei perugini, costretti a fare i conti con ingenti tagli, con conseguenze importanti soprattutto in tema di affidamento delle borse di studio. Una situazione, questa, che, secondo Bori, rischia di allontanare gli studenti dalle prestigiose università del Capoluogo umbro, già oggi alle prese con un calo delle iscrizioni.
Di seguito la nota integrale:
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Valutato che:
– Perugia è da più di 700 anni città universitaria i cui poli culturali ospitano molti studenti pendolari e fuorisede. La presenza delle Università e delle Istituzioni culturali nel territorio perugino, oltre che parte della storia cittadina, hanno da sempre rappresentato un’occasione unica di sviluppo territoriale, di crescita economica e di avanzamento nel campo della ricerca, della didattica e della formazione. Questo ha permesso a Perugia di essere conosciuta nel mondo per l’azione dei suoi poli culturali e per le sue eccellenze nei vari campi. Sono anche state numerose le opportunità offerte, sia ai cittadini di Perugia che alle realtà economiche di ogni tipo, dalla presenza di una nutrita comunità studentesca che vive e fa vivere il territorio cittadino, investendo e producendo sia in campo culturale, che sociale, che economico.
– I servizi agli studenti offerti tramite le Agenzie per il Diritto allo Studio non rappresentano soltanto il normale adempimento degli enti locali al mandato costituzionale di rimuovere tutti gli ostacoli all’accesso al sapere e alla formazione della persona, ma anche una garanzia di vitalità e un’opportunità di sviluppo sociale, culturale ed economico per la nostra città e la nostra regione.
– L’aspetto fondamentale che caratterizza e sprovincializza una città come Perugia, facendola emergere a livello nazionale ed internazionale, è l’avanzamento sociale e culturale che la presenza di vari poli culturali ha permesso. Sia la riduzione della capacità di azione delle varie istituzioni universitarie, sia la probabile chiusura o privatizzazione non possono che essere considerati come un danno a tutta la città ed ai suoi cittadini.
– Va preso in considerazione anche l’effetto negativo che la situazione di crisi ha sui servizi che l’università offre in collaborazione con altre strutture, effetti che non possono che ripercuotersi sulla città e, a caduta, sui cittadini. I settori interessati sono numerosissimi, prendendo un esempio tra i tanti: la facoltà di Medicina e Chirurgia non solo forma il personale sanitario del domani e porta avanti la ricerca per l’avanzamento tecnologico nel settore medico, ma assiste anche direttamente i malati e presta servizi all’ospedale tramite un sistema integrato con le strutture della sanità pubblica. Il ricercatore-docente/medico lavora sia per l’azienda ospedaliera, sia per l’ateneo, che si dividono le spese di gestione e di retribuzione. Nel momento in cui ogni 10 ricercatori-docenti/medici andati in pensione ne vengono rimpiazzati soltanto 2 c’è un evidente danno a livello di servizi e riduzione dell’offerta. Questo porterà ad un aumento delle liste di attesa e ad un intasamento delle strutture. Invece che ampliare l’offerta e migliorare il servizio si farà l’esatto opposto e questo era solo uno degli esempi tra i molti che si potevano fare nei diversi campi.
Evidenziato che:
– Nell’anno accademico 2009/2010 tra Governo ed Enti locali sono stati stanziati per l’Umbria oltre 16 milioni di euro, utili a coprire la totalità delle borse di studio, delle mense e dei collegi presenti sul territorio regionale. L’ADISU è tra le poche agenzie in Italia a coprire il 100% di borse di studio. Infatti tutti gli aventi diritto sono sempre stati automaticamente beneficiari, questo non solo rappresenta una giusta applicazione del diritto costituzionale allo studio, ma rende le Università di Perugia più appetibili rispetto alle altre, favorendo così l’aumento del numero di iscritti.
– Per l’anno accademico 2010/2011 sono stati ufficializzati dal ministero i dati per cui sono stati stanziati dal Governo poco più di 3 milioni di euro, utili a coprire circa 800 borsisti a fronte di oltre 4597 studenti idonei, dunque solo il 20% degli aventi diritto potrà beneficiare della borsa di studio. La Regione Umbria, nonostante i tagli di bilancio imposti dal Governo Berlusconi agli Enti locali ha mantenuto inalterato il proprio contributo per i servizi collegati al diritto allo studio pari a 5 milioni di euro, il che permette di erogare la borsa di studio a 1940 studenti, innalzando la percentuale dei beneficiari dal 20% al 42% degli aventi diritto. Nonostante gli sforzi dell’ADISU e degli Enti locali sono rimasti comunque esclusi, a causa dei tagli del precedente Governo, oltre 2657 studenti che saranno idonei, ma non beneficiari, pari al 58% dei borsisti. Questo, in tempo di crisi economica, non potrà che portare ad un alto abbandono degli studi ed una conseguente riduzione della popolazione studentesca in città , a favore di altri atenei ed altri territori.
– Il quadro delineato inciderà negativamente sia sulla vita culturale e sociale della città di Perugia, sia sul sistema economico e sul tessuto commerciale cittadino con una sensibile riduzione della vitalità e anche dei consumi.
Considerato che:
– I mezzi di informazione hanno rilasciato dati preoccupanti sulla situazione attuale e sulle prospettive future in merito ai poli universitari, del diritto allo studio e della popolazione studentesca nella città di Perugia, in particolare riguardo le immatricolazioni e le iscrizioni all’anno accademico 2011/2012.
Riteniamo che:
– Sia utile trattare la materia nella Commissione Consiliare Permanente competente e di attivare la stessa in una serie di audizioni dei soggetti di riferimento per valutare lo stato complessivo delle questioni sollevateâ€.