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4
Nov

Mozione sul Free/Libre/Open Source Software (FLOSS)

flossRILEVATO CHE:

- Il Free/Libre/Open Source Software è software pubblicato con una licenza che permette a chiunque di utilizzarlo e che ne incoraggia lo studio, le modifiche e la redistribuzione.

- Il Free/Libre/Open Source Software presenta numerosi vantaggi: Essendo possibile modificare liberamente il software, è possibile personalizzarlo ed adattarlo alla proprie esigenze. Il codice sorgente è sottoposto a revisione da parte di moltissime persone, pertanto è più difficile che contenga bachi e malfunzionamenti. In ogni caso, è sempre possibile per chiunque tenere un indice pubblico dei problemi, in modo che gli utenti li conoscano . Se viene scoperto un baco o una falla di sicurezza, la sua correzione di solito è molto rapida. Essendo il sorgente liberamente consultabile, è molto difficile inserire intenzionalmente nel software backdoor, cavalli di Troia o spyware senza che questi vengano prontamente scoperti ed eliminati, come invece è accaduto per alcune applicazioni commerciali. Non esistendo standard proprietari, le cui specifiche sono normalmente riservate, è molto più facile costruire software interoperabile. Permettere a chiunque di modificare i sorgenti garantisce che ogni nuova funzionalità o copertura di un baco possa essere proposta da chiunque e immediatamente applicata dagli sviluppatori. Questo permette di avere rapidamente a disposizione un software che rispetta le esigenze di chi ha richiesto le modifiche in caso di necessità. Il software libero si presta a creare nuove opportunità nel campo della formazione e del supporto, oltre che della eventuale personalizzazione del software. Collaborando con sviluppatori volontari e utilizzando il lavoro della comunità si riesce a sviluppare un prodotto di alta qualità.

- Di alcuni pacchetti software a pagamento vengono messe sul mercato di continuo nuove versioni, all’atto pratico spesso diverse dalle precedenti solo per pochi dettagli, poche funzioni marginali o semplicemente per la correzione di errori rilevati, che però causano una spesa elevata e un dispendio continuo di risorse pubbliche.

- L’utilizzo di formati proprietari nello scambio di informazioni (documenti, presentazioni, fogli di lavoro e così via) obblighi chi le riceve, che sia pubblica amministrazione, impresa o semplice cittadino, a dotarsi di software proprietario necessario alla loro lettura, spesso addirittura incompatibile da una versione all’altra dello stesso software.

- Il continuo diffondersi di virus informatici sia indirizzato principalmente a sistemi operativi e applicativi proprietari di larga diffusione di cui sfruttano le numerose falle nascoste nei codici dei software costringendo i produttori a rilasciare continui aggiornamenti di sicurezza.

CONSIDERATO CHE:

- L’Umbria è stata la prima Regione in Italia a dotarsi di una legge che normasse in maniera specifica la migrazione della Pubblica Amministrazione (PA) verso il software FLOSS e per l’adozione di formati di dati aperti, attraverso il finanziamento di progetti sottomessi da Enti locali, scuole e Università. La stessa legge ha istituito, analogamente ad altre Regioni, il Centro di Competenza Open Source con lo scopo di valutare e monitorare lo stato di attuazione dei progetti sottomessi.

- I rischi e le problematiche esposte hanno convinto alcuni paesi tra cui Francia (ad esempio il Ministero della Cultura, dell’Educazionee del Tesoro), Stati Uniti d’America (compresi agenzie governative come CIA, FBI, NASA, NSA), Gran Bretagna, Argentina, Belgio, Danimarca, Brasile,Germania, Perù, Spagna, India, Corea, Messico e Cina a dotare la propria Pubblica Amministrazione prevalentemente e preferibilmente di software libero e a codice aperto.

- Il Parlamento tedesco ha deciso di portare l’open source sui sistemi informativi istituzionali, la Gran Bretagna si sta indirizzando nel prescrivere l’uso del Software libero nell’amministrazione pubblica, il ministero alla Tecnologia sudafricano su indicazioni del National Advisory Council on Innovation (NACI) sta promuovendo a tutti i livelli della Pubblica Amministrazione, del business e della scuola l’uso degli strumenti Open Source, il punto centrale dell’iniziativa IT della Commissione Europea “e-europe” è la richiesta di sviluppo e diffusione di piattaforme di sicurezza con Software Free Open Source.

- La Direttiva “Sviluppo ed utilizzazione dei programmi informatici da parte delle pubbliche amministrazioni”. (Gazzetta Ufficiale n. 31 del 7-2-2004) emanata dal Ministro per l’innovazione tecnologica, a seguito del rapporto sull’Open source condotto dalla Commissione precedentemente costituita, invita espressamente le Amministrazioni a tener conto del fatto che tra le possibili soluzioni tecnologiche utilizzabili esistono anche quelle “open source”, ovvero applicazioni il cui codice sorgente può essere liberamente studiato, copiato,modificato e ridistribuito. Nella Direttiva citata si invitano le Pubbliche Amministrazioni, nella scelta delle soluzioni informatiche disponibili sul mercato, a seguire anche questi criteri: la trasferibilità ad altre Amministrazioni delle soluzioni acquisite; l’interoperabilità e la cooperazione applicativa tra le amministrazioni; la non dipendenza da un unico fornitore o da un’unica tecnologia proprietaria; la disponibilità del codice sorgente per ispezione e tracciabilità; l’esportabilità di dati e documenti in più formati, di cui almeno uno di tipo aperto. Le Amministrazioni dovranno poter “acquisire la proprietà” dei programmi informatici sviluppati per loro dalle imprese fornitrici attraverso idonee clausole contrattuali, e poter “trasferire la titolarità delle licenze d’uso” ad altre amministrazioni senza oneri aggiuntivi.

OSSERVATO CHE:

- L’acquisto delle nuove versioni del software (sistemi operativi e applicativi per l’ufficio) rappresenta una spesa ingente del totale della spesa informatica, con costi che si sommano a quelli sostenuti per l’acquisto dell’hardware dei modelli più recenti di personal computer;

- Tali stanziamenti di spesa potrebbero essere meglio investiti per potenziare i servizi pubblici in rete ad oggi spesso insufficienti o per la promozione di una maggiore alfabetizzazione informatica dei dipendenti e dei cittadini;

- L’utilizzo di software libero permetterebbe di spostare risorse dall’acquisto delle licenze di software proprietari agli investimenti su servizi come personalizzazione del software, assistenza, corsi, formazione in genere, investendo maggiormente nelle risorse umane interne all’amministrazione e stimolando in questo senso le aziende informatiche del territorio.

- Requisiti essenziali per i dati della Pubblica Amministrazione siano la sicurezza dei dati trattati e conservati; la comunicabilità e accessibilità dei dati, e quindi che ogni documento messo a disposizione del pubblico deve esserlo in un formato leggibile dai principali programmi di videoscrittura e non solo da uno o pochi; la stabilità del formato, cioè al fine di garantire la permanenza nel tempo della documentazione prodotta dall’amministrazione, evitando di dover ricominciare da zero in caso di cambiamento di hardware o software, e quindi la continuità del lavoro di essa, ogni documento deve essere in un formato reputato stabile nel tempo, che non subisce evoluzioni con l’evoluzione del software che lo elabora.

SI PROPONE CHE:

- Il Comune di Perugia prenda da subito contatto con il Centro Competenza Open Source (CCOS) della Regione dell’Umbria, che costituisce un punto di riferimento per quanti operano nella Pubblica Amministrazione ed adottano software Free Libre Open Source Software (FLOSS), per promuovere progetti finalizzati allo sviluppo, diffusione e conoscenza del FLOSS, all’utilizzo consapevole di strumenti informatici liberi, alla diffusione di nuove tipologie di licenze d’uso di prodotti software, cartacei ed artistici, alla diffusione di standard e formati di rappresentazione dei dati aperti. Inoltre per chiedere indicazioni sulle strategie da adottare e sulle iniziative da prendere riguardo ai punti di cui sotto.

- Il Comune di Perugia, nell’ambito del mantenimento di un livello ottimale di efficienza e funzionalità dei prodotti software per gli uffici comunali, a pianificare ed avviare l’introduzione progressiva di software libero, in modo da utilizzare di preferenza software libero, e comunque a tenere conto dei seguenti fattori nella scelta dei pacchetti software da acquisire e utilizzare: esigenze di sicurezza e quindi esclusivo impiego di software libero o almeno open source per i computer destinati ad utilizzare e immagazzinare dati riservati, protetti dalla legge sulla privacy o comunque di valore per l’amministrazione e/o per i cittadini; rapporto fra costo del prodotto/assistenza fornita allorché siano state riscontrate in offerta concorrenziale caratteristiche comparabili di facilità d’uso e rispondenza dei singoli prodotti alle esigenze degli enti stessi (specie laddove queste si identifichino, come normalmente accade, nella semplice produzione di documenti, scambio di posta o in altre elementari funzioni) nonché a verificare se analoghe caratteristiche sono assicurate da prodotti che possono essere acquisiti gratuitamente;

- Il Comune di Perugia si impegni a considerare nella creazione dei budget di spesa i vantaggi derivanti dall’investire più in assistenza ed installazione e meno nei costi di licenza del software, in particolare impiegando software libero, con il coinvolgimento di professionisti, volontari e aziende del territorio;

- Il Comune di Perugia si impegni a promuovere l’impiego di formati di dati standard, aperti e documentati, in quanto di estrema importanza e flessibilità per mantenere la piena compatibilità con futuri cambiamenti tecnici e avendo questo notevole impatto nel caso di realizzazione di programmi ad hoc per la PA senza nessuna conseguenza sulla facilità d’uso;

- Il Comune di Perugia si impegni a tenere dei corsi di riqualificazione informatica per i dipendenti comunali con l’impiego di sistemi operativi, programmi ed altri prodotti di software libero ed aperto. Ad indirizzare i dipendenti all’impiego esclusivo nella spedizione di documenti di formati di salvataggio/interscambio leggibili da qualsiasi altro programma di scrittura e non semplicemente, ad esempio, documenti nell’ultima versione disponibile del programma di word processing di cui dispongono;

- Il Comune di Perugia si impegni a considerare l’uso di software libero requisito di eccellenza nelle politiche di collaborazione di questo ente;

- Il Comune di Perugia si impegni affinché si individuino e si realizzino investimenti adeguati, anche in collaborazione con altri attori istituzionali e non, pubblici e privati, per promuovere nel territorio cittadino un distretto tecnologico correlato con il software libero, in modo da accrescere la cultura, le competenze, le risorse ed i collegamenti necessari per far diventare la il Comune di Perugia punto di eccellenza a livello europeo per quanto riguarda lo sviluppo e la diffusione del software libero.

- Il Comune di Perugia si impegni ad attivarsi, eventualmente prendendo contatti con associazioni e gruppi che si occupano di software free ed open source, per mettere in atto politiche per diffonderlo maggiormente nelle scuole, nelle università ed in qualunque luogo di istruzione e formazione, in considerazione del valore didattico e culturale di tale tipo di software, e in generale presso tutti i cittadini.

- Il Comune di Perugia si impegni a promuovere e sostenere attivamente campagne comunicazioni, attività di informazione ed iniziative di vario genere finalizzate all’alfabetizzazione, alla diffusione e all’impiego consapevole di tecnologie informatiche che siano basate su strumenti liberi ed aperti. In particolare che le strutture preposte alla valutazione dei progetti di formazione informatica promuovano e incentivino il completamento dell’offerta formativa anche sull’uso di ambienti aperti ed interoperabili.

- Il Comune di Perugia si impegni a stimolare iniziative analoghe a quelle di cui sopra presso le altre istituzioni, enti locali, strutture pubbliche e private. Facendosi promotore convinto diel software libero ed aperto nella nostra regione.

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Per il gruppo consiliare del
Partito Democratico

Tommaso BORI