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Mar

Manlio Mariotti dà il la alla sua campagna elettorale circondato da giovani: “Il lavoro prima di tutto”

manlio-mariotti1Non è il candidato della Cgil al Consiglio regionale dell’Umbria né quello di Area Democratica (ossia della minoranza Pd): Manlio Mariotti, segretario regionale del sindacatone rosso e testa di lista nel collegio di Perugia insieme a Renato Locchi, si sente e si vuol sentire il candidato di tutto il Pd.

E se Paolo Baiardini, presente anche lui alla conferenza stampa di stamattina con cui Mariotti ha dato il la alla sua campagna, nell’ultima infuocata assemblea Pd aveva paventato una sorta di debolezza elettorale del segretario Cgil, Mariotti risponde: “Non credo che Polo avesse paura che fossi ‘solo’. Il problema però è che se chiedi al segretario della Cgil di candidarsi il partito deve essere consapevole che sono il candidato di tutto il Pd”. In sostanza, con la guerra che c’è su tutti i territori dell’Umbria (loro la chiamano “competizione”), raccogliere preferenze oggi come oggi non è facile. E far fare una brutta figura al segretario della Cgil non è possibile: “Non nascondo – dice Mariotti – che ci sono delle difficoltà, ma passi in avanti sono stati fatti”.

Passi che sono fatti anche dalle gambe di quelli che siedono intorno a Mariotti come i giovanissimi consiglieri comunali Tommaso Bori e Patrizia Cavalaglio. Giovanissimi ma già in grado di spostare consistenti quantità di voti. “Abbiamo scelto Manlio – spiega Bori – perché è una persona che ha fatto investimenti seri nelle nuove generazioni, anche durante la sua esperienza sindacale. La sua è una candidatura oltre le mozioni congressuali: è uomo di tutto il partito”. Nella sede del comitato elettorale del candidato a Madonna Alta, popoloso quartiere perugino, Bori spiega che Mariotti riuscirà a portare in Consiglio un’idea di Umbria più fresca: “Uno dei problemi centrali è quello che riguarda le nuove generazioni che si formano nella nostra regione: una regione però dove più si studia e meno si trovano possibilità di lavoro”.

Avere al fianco così tanti giovani riempie di “orgoglio” il segretario: “In un momento di crisi l’innovazione è l’elemento essenziale da cui non si può prescindere”. Lavoro, eguaglianza, sviluppo, qualità, giovani e innovazione sono i concetti intorno ai quali ruota il progetto politico di quello che si autodefinisce “un dirigente che viene da un percorso valoriale e politico chiaro”.

L’obiettivo dovrà essere quello di una regione “solidale e ‘cooperativista’ che torni a competere all’esterno”. Prima di tutto però per Mariotti viene il lavoro: “Bisogna ripartire da qui e dalla consapevolezza della crisi in atto: cuore ed emblema di questa crisi è la vicenda Merloni. L’accordo di programma va chiuso ma dentro un quadro che tuteli tutti i territori: evitiamo di spenderlo come arma di campagna elettorale”. In un quadro in cui il colore dominante dovrà essere quello del “welfare e della coesione sociale” un ultimo accenno Mariotti lo dedica all’impresa: “Bisogna evitare la disgregazione del tessuto produttivo”. Anche perché “piccolo non è più bello se non si riesce a fare sistema”.