LORENZETTI: Difendiamo il valore dell’Ateneo
L’Università degli Studi di Perugia rappresenta per l’Umbria una grande e importante risorsa. Un’istituzione di alta formazione che è indispensabile e irrinunciabile per la crescita della comunità regionale, per il suo ruolo di centro di ricerca e innovazione di eccellenza. Siamo contrari a un tentativo di smantellare la vocazione universalistica dell’Università , come della scuola e del sistema sanitario nazionale. E, soprattutto, siamo nettamente contrari al tentativo di affermare il principio secondo cui all’impostazione universalistica di fondamentali servizi come università , scuola e sanità corrispondano sprechi e, dunque, si devono imporre tagli. Il solo risultato è l’annullamento della primaria e irrinunciabile funzione di questi servizi.
Si tratta di un approccio meramente ragionieristico, che punta a determinare nel Paese, per ciò che riguarda l’Università , una divisione e uno smembramento che privilegerebbero realtà deputate esclusivamente alla ricerca, relegando il resto all’insegnamento, quasi fossero laprosecuzione del corso di studi delle scuole superiori.
Contesto la presunta oggettività dei parametri utilizzati dal Ministero per determinare il posizionamento dei singoli atenei. Si tratta di parametri esclusivamente quantitativi, che non tengono in alcun conto quello che, invece, deve essere il parametro `principe’ di un’Università : quanto è in grado di incidere quale motore della crescita e dello sviluppo di una comunità .
Se si aggiunge che questi criteri di valutazione e i conseguenti provvedimenti sono dettati da una politica di tagli drastici e indiscriminati da parte del Governo per le Università , ne risulta come rischiano di essere premiate quelle realtà che puntano solo su quantità e numeri, penalizzando invece la qualità e il vero merito. Valori che la Regione Umbria intende difendere e valorizzare.
Chiediamo al Governo anche di fare un’operazione di trasparenza rispetto a quanti e quali finanziamenti garantisce alle Università private e a quelle telematiche.
L’Università , a partire da quella di Perugia dovrà sempre più essere il luogo dell’alta formazione, della ricerca, della valorizzazione dei talenti senza che la necessaria razionalizzazione delle spese faccia venir meno la sua primaria funzione.
Mi piace ricordare quanto ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in occasione della sua visita all’Università di Perugia nel febbraio scorso:
“Che la ricerca e la formazione siano già e stiano per essere leva fondamentale per la crescita di un’economia e di una società fondate, specialmente in Europa, sulla conoscenza e sull’innovazione, che sole potranno reggere alle prove della competizione globale, è verità difficilmente contestabile e apparentemente non contestata anche nel nostro paese, ma da cui si tarda e si resiste a trarre tutte le necessarie conseguenze e implicazioni. Si tratta di un tema cruciale su cui ho ritenuto di dover più volte richiamare l’attenzione pubblicamente, perché credo che ciò faccia parte delle mie responsabilità , quali mi sono dettate dalla Costituzione e richieste dalla situazione del Paese…”
Concludo ricordando ancora le parole del presidente Napolitano, che mi sembra siano oggi di straordinaria attualità :
“E’ perciò molto importante non abbandonarsi proprio in questo campo a facili e superficiali generalizzazioni negative e liquidatorie, da cui possono scaturire decisioni che mettano a rischio lo sviluppo della ricerca e delle Università “