La giustizia secondo Silvio
Berlusconi di nuovo contro Napolitano
“Doveva usare la sua influenza sui giudici”
“Lei è più bella che intelligente. Non mi interessa nulla di ciò che eccepisce”. Rosi Bindi, vicepresidente della Camera, sbianca in volto, Pier Ferdinando Casini si porta una mano alla fronte con aria disperata, persino Vespa sembra imbarazzato. Studio di “Porta a porta” è quasi l’una di notte e Silvio Berlusconi interviene in diretta per ribadire l’attacco a Napolitano e insultare l’unica donna presente senza che nessuno degli uomini in trasmissione (oltre a Vespa e a Casini ci sono l’editorialista della Stampa, Riccardo Barenghi, il ministro della Giustizia Angiolino Alfano e il suo predecessore Roberto Castelli) abbia il coraggio di intervenire. E’ la stessa Bindi, con un filo di voce a rispondergli: “Evidentemente io sono una donna che non è a sua disposizione”.
Ma lo “show” di Berlusconi a “Porta a porta” è andato anche oltre. Il premier, subito prima della battuta contro la Bindi, aveva ribadito il suo durissimo attacco a Napolitano. Con parole, se possibile, anche più pesanti di quelle usate nel pomeriggio e insinuando l’idea di un “ruolo” che il presidente della Repubblica avrebbe dovuto svolgere e che non avrebbe esercitato. Il ruolo, secondo Berlusconi, di fare pressione su un paio di giudici costituzionali di nomina presidenziale per far spostare il loro voto a favore del lodo: “Il presidente della Repubblica – ha detto esplicitamente Berlusconi – aveva garantito con la sua firma che la legge sarebbe stata approvata dalla Consulta, posta la sua nota influenza sui giudici di sinistra della Corte”.
Rosi Bindi ha commentato subito scuotendo la testa: “E’ gravissimo… quello che dice è gravissimo”. E il premier è subito scivolato sulla battuta sulla bellezza e l’intelligenza.
Subito dopo anche il leader dell’Udc Pier Ferdinando Casini ha giudicato “un’accusa inaccettabile” nei riguardi di Napolitano le parole del premier. “Non accuso il capo dello Stato – ha risposto Berlusconi – prendo atto di una situazione in cui c’erano certi suoi comportamenti e sappiamo tutti quali relazioni intercorrano tra i capi dello Stato e i membri della Consulta. Sono da anni in politica, so quali siano i rapporti che intercorrono”.
Il Times sugli avvocati del premier “Come il doppio pensiero di Orwell”
Gli avvocati di Berlusconi usano una difesa da ‘Fattoria degli animali’ per chiedere che il premier sia messo al di sopra della legge”. E’ questo il titolo del Times di Londra sulla seduta della Corte Costituzionale che esamina la legalità della legge sull’immunità giudiziaria per il presidente del Consiglio italiano. Il quotidiano londinese allude ai commenti di leader dell’opposizione che hanno paragonato al messaggio del romanzo di George Orwell, La fattoria degli animali, il ragionamento dell’avvocato Niccolò Ghedini, uno dei difensori di Berlusconi, il quale ha notato che il primo ministro va considerato “primus super partes”, ovvero al di sopra degli altri. Il paragone con Orwell era già stato fatto ieri dal capogruppo dell’Idv alla Camera, Massimo Donadi. Il romanzo, uno dei capolavori dello scrittore britannico, è una spietata metafora del totalitarismo, in una società che predica che gli animali sono tutti uguali, ma qualcuno di loro è in realtà al di sopra di tutti gli altri.
“Un interessante esempio di duplicità del pensiero”, lo definisce un commento di Richard Owen, sempre sul Times, notando che per il “cadaverico” avvocato Ghedini, un conto è la legge e un altro conto è “l’applicazione della legge”. L’editoriale rammenta che si tratta dello stesso avvocato che definì Berlusconi come “l’utilizzatore finale”, dunque non passibile di conseguenze legali, a proposito della sua notte a letto con la escort Patrizia D’Addario; e l’articolo ricorda anche che, subito dopo questo commento, un progetto di legge per punire i clienti delle prostitute fu quietamente rinviato. Il giornale osserva anche che nessuno ha trovato da ridire sul fatto che l’avvocato Ghedini, oltre a difendere Berlusconi davanti alla Corte Costituzionale, è un deputato del partito di Berlusconi e ha un ruolo nel preparare le leggi passate dal suo governo: “Un ovvio conflitto di interessi”.
Il Times ricorda poi che due dei giudici della Corte cenarono con Berlusconi e con il ministro della Giustizia Alfano, autore della legge sull’immunità , nel maggio scorso, suscitando le critiche dell’opposizione per un apparente tentativo di influenzare la Corte. L’articolo nota quindi che solo uno dei giudici è una donna, Maria Rita Saulle, 73 anni, e si chiede se essa “condivide il disgusto suscitato dagli scandali di sesso di Berlusconi”.
L’editoriale si conclude considerando la linea adottata dal premier e dai suoi alleati, secondo cui c’è “un complotto sovversivo” per cercare di togliergli il potere contro la volontà espressa dal popolo alle urne. Ma “nessun cospiratore obbligò Berlusconi ad andare alla festa dei 18 anni di Noemi Letizia”, afferma il Times. “Nessun complottatore lo costrinse ad andare a letto con Patrizia D’Addario”. E allo stesso modo i processi che gli verrebbero intentati per corruzione ed evasione fiscale, se l’immunità venisse tolta dalla Corte, “derivano dalle sue stesse azioni, e dalla convinzione dei magistrati che egli abbia violato la legge”.
Anche il Guardian dedica un ampio articolo alla decisione della Corte, notando che Berlusconi, “già sulla difensiva per un orrendo scandalo di sesso e droga”, rischia di essere imputato in due processi, se i giudici costituzionali annullano l’immunità . Il quotidiano londinese sottolinea che il Lodo Alfano, ufficialmente passato per proteggere le quattro più alte cariche dello stato, “è in effetti fatto apposta soltanto per Berlusconi”, perché il presidente della repubblica gode già di ampia immunità e i presidenti delle camere non l’hanno chiesta. Il giornale ricorda inoltre che una precedente legge che dava l’immunità al premier, passata dal suo governo precedente, fu giudicata incostituzionale nel 2004.
Ampi servizi sulla questione dell’immunità appaiono anche sul Financial Times e sul Wall Street Journal. Il quotidiano della City, in un secondo articolo, sottolinea la coincidenza della riunione della Corte Costituzionale e della nascita di Italia Futura, il think tank di Luca Cordero di Montezemolo, visto come una possibile alternativa politica a Berlusconi in caso di dimissioni del premier e nuove elezioni, nonostante le smentite dell’interessato. Il quotidiano di Wall Street osserva che la pena massima cui Berlusconi potrebbe essere condannato, sommando i due processi per corruzione ed evasione fiscale in cui comparirebbe come imputato nel caso l’immunità fosse tolta, ammonta a “21 anni di carcere”.
“Berlusconi – dice il suo avvocato – è al di sopra delle lagge”, titola un altro quotidiano britannico, il conservatore Daily Telegraph. Il New York Times scrive della possibilità di elezioni anticipate, nel caso in cui la legge sull’immunità venisse abolita.”La difesa di Berlusconi sostiene che la legge non deve essere uguale per tutti”, titola El Pais in Spagna. In Svizzera, 24 Heures afferma che “il destino politico e giudiziario” di Berlusconi dipende dalla sentenza della Corte. E Libération scrive che la miscela di scandali, conflitti intestini e processi “potrebbe essere fatale” al premier.