In Umbria meglio naturale o nucleare? Segliamo le energie rinnovabili contro le centrali nucleari!
Ricomincia l’eterno dibattito intorno al nucleare. Ma l’italia ha già scelto, e anche tempo fa!
Se smettessimo di parlarci addosso e cominciassimo seriamente ad investire nelle energie rinnovabili, non avremmo perso tutto il tempo che ci divide dal referendum che bocciò il nucleare in italia ed in umbria.
Invece si ricomincia e il governo ri-propone ancora una volta i siti per le nuove centrali nucleari…
“Anche l’Umbria – dice in una nota il senatore Francesco Ferrante, siciliano ma eletto in Umbria – è coinvolta nella scelta dei siti nucleari, essendo il territorio alla confluenza di Tevere e Nera tra Orte e Magliano Sabina tra le aree candidate”. Il senatore ha anche preannunciato un’interrogazione urgente al ministro Scajola.
“Durante il ‘question time’ di martedì alla Camera – spiega il senatore ecodem – il governo, rispondendo a un’interrogazione di Ermete Realacci, si è rifiutato di indicare l’elenco dei siti nucleari, preoccupato per gli effetti sulle prossime elezioni regionali, ma non ha smentito che la lista in via di predisposizione ricalchi quella definita a suo tempo dal Cnen. Ciò significa molto semplicemente che degli oltre 40 siti della mappa nucleare dell’Italia, uno si trova al confine tra Lazio e Umbria, ovvero alla confluenza del Tevere e del Nera tra Orte e Magliano Sabina. In base alla mappa stilata a suo tempo dal Cnen, questo sito soddisfa i requisiti richiesti dal nucleare, a cominciare dall’ampia disponibilità di risorse idriche”.
“I silenzi ‘pre-elettorali’ del governo – continua Ferrante – confermano che la scelta nucleare di Berlusconi e Scajola non è solo profondamente sbagliata in sé, per gli altissimi rischi ambientali e gli esorbitanti costi economici collegati alla realizzazione di nuove centrali atomiche: è anche una scelta inaccettabile per i metodi e le procedure seguiti. Mentre ai cittadini viene tenuto nascosto dove nasceranno gli impianti nucleari, la lista è perfettamente a conoscenza non solo del governo ma anche delle imprese interessate all’affare: di recente l’ha ammesso candidamente lo stesso amministratore dell’Enel Fulvio Conti, dichiarando testualmente che ‘nemmeno sotto tortura avrebbe rivelato la lista’ “.
Ma sulla questione del nucleare è intervenuta questa mattina, sempre con una nota, anche Legambiente Umbria. L’associazione ambientalista chiede ai futuri candidati alle prossime elezioni regionali se vorrebbero o meno una centrale im Umbria.
“Una centrale nucleare nella mia regione, sì o no?â€. Questo il quesito che Legambiente rivolge a tutti i canditati alle prossime elezioni regionali, sollecitando una risposta immediata, in modo da garantire un confronto trasparente e democratico sul rilancio del nucleare in Italia.
“Un tema così pesante per il futuro del Paese da non potere in alcun modo rimanere fuori dal dibattito elettorale – sottolinea Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente -. I cittadini italiani non possono essere costretti a escludere la questione atomica dalle loro valutazioniâ€.
“Tutti i candidati – prosegue Cogliati Dezza – ci dicano chiaramente come la pensano e come intendono comportarsi nel momento in cui andrà stabilita la localizzazione dei siti per le centrali. A quanto pare il governo sta cercando di rimandare ogni decisione sui possibili siti a dopo le elezioni ma si rischia così di procedere in maniera ben poco democratica. Gli elettori devono conoscere le posizioni di coloro che stanno per delegare a governare il territorioâ€.
Le Regioni hanno un ruolo essenziale nella definizione delle politiche energetiche del nostro Paese. Tant’è che undici di loro (Lazio, Marche, Umbria, Basilicata, Puglia, Calabria, Toscana, Liguria, Emilia Romagna e Piemonte, Campania) hanno avanzato ricorso alla Corte Costituzionale nei confronti della norma varata dal governo che (caso unico nei paesi occidentali) prevede la possibilità di avviare la costruzione di una centrale nucleare o di un impianto di trattamento di scorie anche in presenza di un parere contrario delle istituzioni locali e delle regioni interessate, militarizzando inoltre i siti scelti.
non oso immaginare a che livello possa salire il rischio tra territorio sismico e vicinanza del casello autostradale (tra attentati e deposito di scorie radioattive). Spero che l’abbiano messo in lista solo per riempire un po’ gli spazi vuoti e spero poi che non ci sia un ingegnere (anche se il dubbio mi viene) tanto furbo da accettare di metterlo in pratica.
Se abbiamo una voce in merito, parliamo: il problema è che non è vero che come scrivi il governo ri-PROPONE il nucleare… mi sembra che piuttosto lo stia IMPONENDO.
In realtà nulla è stato deciso. E fino a quando questo non avviene sono tutte chiacchiere.
http://www.enerblog.it/informazione-nucleare-la-repubblica-e-la-strategia-della-paura.html