Il Comune commemora la Marcia su Roma? A Perugia perchè no.
Qualcuno riesce ad immaginare che nel 2015 in un Consiglio Comunale in Germania si chieda di “valorizzare” e “illuminare” al meglio un cippo commemorativo della Notte dei Lunghi Coltelli o dell’incendio del Parlamento del Reichstag ad opera di Adolf Hitler? Ovviamente no, sarebbe agghiacciante.
E allora come può essere accettabile che al Comune di Perugia, la città del XX Giugno, si riesca a proporre ed approvare la “valorizzazione” con lo spostamento al centro della rotonda di Ponte San Giovanni e una “migliore illuminazione” del cippo commemorativo della Marcia su Roma organizzata e promossa da Benito Mussolini? Infatti non lo è, eppure è accaduto proprio ieri.
L’obiettivo messo nero su bianco da Forza Italia, partito del Sindaco Romizi, è quello di far assumere all’opera “posta in memoria del passaggio della marcia fascista che condusse gli aderenti da Perugia a Roma e che attraversò la strada in questione (quella dei Loggi, in cui si trova la rotonda per l’appunto) l’importanza storica e centrale che non ha mai avuto in questi decenni”.
Fortunatamente nei decenni che richiama il consigliere Tracchegiani (FI) le Istituzioni della nostra città sono rimaste immuni dalla sindrome nostalgica del ventennio fascista che, sistematicamente, colpisce il centro-destra nostrano. Proprio per colpa di questa destra ignorante e frustrata, diversa da tutte le destre di governo europee che hanno fatto i conti con la storia e non si sognerebbero mai di avventurarsi in proposte del genere, ci ritroviamo approvata e all’ordine del giorno del Consiglio Comunale di Perugia una provocazione amministrativa dal retrogusto di apologia del fascismo.
C’è un unico motivo per cui ricordare la Marcia dei su Roma ed è per condannare ciò che generò: lo squadrismo e la dittatura, gli omicidi politici e la censura, il genocidio coloniale e l’utilizzo dei gas in Africa, le leggi razziali e i campi di concentramento, la dichiarazione di guerra e l’occupazione nazista, le devastazioni delle nostre terre e il sangue versato dai giovani italiani.
Ricordare per condannare, non per “valorizzare”.
Risulta agli occhi dei cittadini di un’ipocrisia assoluta, al limite del ridicolo, il tentativo da parte dei consiglieri di maggioranza ed ex-civici (che di civico ormai non hanno veramente più nulla) di difendere il proprio voto favorevole alla “valorizzazione” del cippo commemorativo della Marcia su Roma adducendo giustificazioni, a posteriori, con “risparmi sulla realizzazione di una nuova opera”, “soli motivi di sicurezza nella viabilità del tratto stradale” o “abbellimento di un intervento moderno con un’opera del passato”. Riducendo il tutto all’ordinaria amministrazione e cercando, banalmente, di prescindere da ciò che quest’opera ricorda e, quindi, rappresenta ed evoca. Una spericolata arrampicata sugli specchi.
Perugia, che per storia e natura è profondamente anti-fascista, rigetta questa proposta. C’è una Marcia che la nostra città vuole commemorare: non quella fascista su Roma di Benito Mussolini, ma quella non-violenta verso Assisi di Aldo Capitini.
Se questa idea rivoltante è il primo frutto del fine settimana di ritiro degli esponenti di centro-destra al convento di Monteripido, allora sarebbe stato più proficuo un weekend in famiglia.