Fontivegge in (s)vendita per un pugno di voti
L’attuale Governo, a trazione Leghista, ha appena sottratto alle città di Perugia e Terni 30 milioni di euro. Ma, purtroppo, i due Sindaci che non solo governano con la Lega, ma vogliono anche il loro sostegno alle elezioni, sono rimasti succubi e silenti per paura del rischio di ritorsioni elettorali.
Ma come si è arrivati a mettere Fontivegge in (s)vendita per un pugno di voti?
La sospensione del Bando Periferie, con il quale i Governi precedenti avevano previsto di incentivare la riqualificazione urbana attraverso lo stanziamento di fondi, pari a circa 4 miliardi di euro, è una scelta politica grave e precisa del Governo Salvini-Di Maio.
Gli emendamenti presentati dal Partito Democratico, che riguardavano anche le città di Perugia e di Terni, per il ripristino delle risorse per il Piano Periferie sono stati bocciati ed il Governo ha posto la fiducia per impedire la discussione parlamentare.
Non ci sono garanzie per la città di Perugia, su cui è calato ancora una volta il silenzio del Sindaco Romizi, nonostante ci siano in ballo le sorti di un quartiere complesso come quello di Fontivegge, su cui tanto chi governa si era speso in campagna elettorale.
Gli episodi accaduti negli ultimi giorni non hanno affatto chiarito quale sia la posizione del sindaco di Perugia in questa vicenda. Per questo motivo il Pd ha inteso denunciare la gravità della situazione a due livelli, nazionale e locale.
A livello nazionale emerge con solare evidenza che M5S e Lega, dopo aver tanto parlato in campagna elettorale di valorizzazione delle periferie, hanno deciso una volta al Governo di cancellare fondi destinati proprio a migliorare la qualità della vita delle persone e, nel caso che ci riguarda, anche la bellezza della città di Perugia. Chi ci governa non può pensare ai territori come ad un problema, bensì deve valorizzarli come risorsa. Questo il Governo non lo sta facendo.
Spostandosi sull’ambito comunale, il sindaco Romizi su questa vicenda tanto delicata si sta trincerando, come avviene dall’inizio del mandato, dietro ad un silenzio totale.
Ci sembra assurdo che il sindaco, su questa partita importantissima per la città, non abbia inteso esprimere una parola chiara a difesa dei progetti avviati pur essendo stati, di fatto, i finanziamenti totalmente congelati dall’Esecutivo nazionale. L’anomalia è che, mentre molti sindaci anche di centro-destra si sono prontamente attivati per fa sentire la propria voce a tutelare delle rispettive città, a Perugia invece il sindaco non ha proferito parola, preferendo evidentemente barattare i suoi destini personali, vista la probabile futura alleanza con la Lega, con quelli della città. Ciò è inaccettabile.
Ecco perché nell’atto che abbiamo presentato si chiede al sindaco, di portare avanti questa battaglia per la città, esprimendo una posizione seria finalizzata a sollecitare il ripristino dei fondi per Perugia.
Per il Pd la città di Perugia viene prima di tutto: è per questo che occorre che il sindaco assuma una posizione chiara sulla vicenda come non ha fatto finora pur essendo stato per mesi sollecitato.
Inoltre la vicenda legata ai fondi per il bando delle periferie è già stata ampiamente trattata in consiglio regionale in occasione di un Ordine del Giorno proprio del Partito Democratico: tale documento è stato condiviso da tutta l’Assemblea legislativa, con la sola astensione di Lega e M5S che, evidentemente, hanno dovuto sottostare ai dictat provenienti dal livello nazionale. Ciò conferma che per tutte le forze politiche (Governo a parte) il ripristino dei fondi rappresenta una priorità.
Di seguito il testo integrale dell’odg presentato:
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PREMESSO CHE:
• Nel 2016 il Governo Renzi elaborò il progetto “Piano Periferie” con il quale si prevedeva di incentivare la riqualificazione urbana attraverso lo stanziamento di fondi pari a circa 4 miliardi di euro;
• Tale progetto, portato avanti poi dal Governo Gentiloni, si concretizzò con l’apertura del “Bando per la presentazione di progetti per la predisposizione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia”;
• Con tale Bando i Comuni capoluogo e le Città Metropolitane hanno avuto la possibilità di accedere a tali fondi;
• A chiusura del Bando i progetti approvati sono stati ben 120 (pari al numero di tutte le province italiane), e tra questi anche quelli presentati dal Comune di Perugia per 16,3 milioni di euro, benché tali progetti abbiano ottenuto solo 45 punti su 100, classificandosi 84esimi su 120;
• Il 7 dicembre scorso vennero sottoscritte, alla presenza del Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, le apposite Convenzioni tra Governo e Comune di Perugia, con le quali venivano disciplinati i reciproci impegni tra le parti, le modalità di erogazione dei finanziamenti e di attuazione, la rendicontazione, il monitoraggio dei progetti che vengono proposti e che durerà fino alla loro realizzazione;
CONSIDERATO CHE:
• Il Senato della Repubblica, il 7 agosto scorso, in sede di conversione del decreto legge cosiddetto Milleproroghe, ha approvato un emendamento della maggioranza Lega e Movimento 5 Stelle, il 13.2, che congela per due anni il Piano periferie dei governi Renzi e Gentiloni;
• Tra i progetti congelati per due anni rientrano anche quelli relativi a Perugia, mentre vengono invece portati avanti i primi 24 progetti in graduatoria, cioè quelli che hanno ottenuto un punteggio superiore ai 70/100;
• Nella seduta della commissione affari costituzionali della Camera dei Deputati sono stati respinti gli emendamenti del Partito Democratico tesi al ripristino delle misure in oggetto, e il dibattito sul Milleproroghe è al momento in aula parlamentare;
VISTO CHE:
• Per la città di Perugia sarebbe stata una grande opportunità di rilancio e sviluppo il finanziamento dei progetti previsti dal Bando in oggetto, anche nell’ottica di una riqualificazione urbana in termini di vivibilità, coesione sociale, sicurezza e sviluppo economico del quartiere di Fontivegge, oggetto delle promesse del Sindaco in campagna elettorale, ma su cui ora ha fatto cadere silenzio ed inerzia;
SI IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA:
• A farsi carico presso la maggioranza di Governo dei bisogni e degli interessi della propria città, come già tanti altri Sindaci, di centrosinistra, centrodestra, e del Movimento 5 Stelle, stanno facendo;
• Ad attivarsi affinché il Governo Salvini-Di Maio ripristini i finanziamenti del Bando Periferie per Perugia, che deve interessare ed impegnare trasversalmente tutte le forze politiche al di là di appartenenze ed orientamenti.