Contare di più, costare di meno.
Non ho mai concepito l’attività politica come modo per arricchirsi. Per me è sempre stata una passione innata, fin da piccolo, e l’ho sempre pensata come volontariato civile.
Faccio parte di una generazione (i famigerati millennials) per cui uno stipendio mensile da mille euro è spesso un miraggio. Si fa fatica a trovare un lavoro e, quando si riesce nell’impresa, spesso è sottopagato o demansionato.
Vivo in una regione che ha sofferto la crisi in maniera particolare, come riportato nel rapporto SVIMEZ, nonostante il suo notevole capitale umano e sociale.
Non mi ero mai interessato agli stipendi dei consiglieri regionali, fino ad oggi in quanto candidato. Ho sempre creduto che gli articoli di denuncia sul tema fossero gonfiati. Ma, purtroppo, così non era: ho dovuto registrare cifre molto più alte di quelle che avrei potuto immaginare.
Lungi da me il giudicare chi, in ogni schieramento e in tutti i partiti, ha ritenuto di prendere questi stipendi (che grazie alla trasparenza amministrativa sono finalmente pubblici e che riporto qui, dopo aver tolto i nomi dei beneficiari per mera cortesia). Se per loro sono stati giusti, però, non lo sono per me. Ritengo che queste cifre non siano compatibili con i miei principi e valori. Non è populismo, non è pauperismo, è senso della realtà. Anzi del limite.
Ho deciso: la prima legge che depositerò una volta eletto consigliere è il drastico taglio degli stipendi in Consiglio Regionale. Saranno uguali a quello del sindaco di un Comune con tanti abitanti quanti i residenti in Umbria, senza altri stratagemmi o aggiunte (indennità di funzione, rimborsi, diaria e simili) e quindi dimezzati. Il testo di legge è già pronto.
E se gli altri bocciassero questa proposta?
Prima di tutto lo renderemo pubblico, se ne assumeranno la responsabilità. In secondo luogo, per quanto mi riguarda, io lo farò lo stesso: ogni mese donerò la parte eccedente dello stipendio ad un’associazione diversa per finanziare un progetto scelto insieme e aprirò un punto d’ascolto territoriale a disposizione di tutti i cittadini.
Si dice che il mondo cambia con il tuo esempio, non con la tua opinione: è ora di dimostrarlo insieme!