Altro che Esercito: arrivano 16 milioni per una Fontivegge a regola d’arte
Dopo le parole del Questore, di cui è stata bocciata l’audizione in Comune, si può archiviare la questione Esercito come una boutade elettorale: è del tutto evidente che la vera soluzione per Fontivegge non è schierare i soldati e militarizzare la zona, ma riportarvi vitalità, persone, attività economiche e aggregazione sociale. Affiancandola con i serrati controlli e le indagini approfondite delle Forze dell’Ordine.
Sarebbe preferibile che tutti gli amministratori pubblici accettino la sfida della qualità urbana e delle periferie, una delle più difficili e affascinanti del nostro tempo: per la prima volta nel nostro paese c’è un Governo che investe, e molto, sulle periferie sia a livello economico che culturale, quasi sempre nel silenzio dell’amministrazione comunale.
Durante l’assemblea dell’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani il presidente del Consiglio Renzi ha annunciato lo stanziamento di 2 miliardi di euro per il piano periferie del Governo. Tradotto sul piano locale vogliono dire 16 milioni di euro per Fontivegge.
È giusto ricordare che il Comune di Perugia ha partecipato al bando del Governo proprio grazie ad una mozione del Partito Democratico in Consiglio Comunale. A dimostrazione del nostro ruolo di opposizione costruttiva, con una grande cultura di governo.
Questa mole di investimenti ministeriali va nella giusta direzione per rigenerare Fontivegge. Sono, infatti, a fondo perduto ma vincolati ad azioni specifiche nel quartiere:
– alla manutenzione, riuso e rifunzionalizzazione di aree pubbliche o private e di strutture edilizie già esistenti;
– al miglioramento della qualità del decoro urbano, all’accrescimento della sicurezza territoriale e della capacità di resilienza urbana;
– al potenziamento delle prestazioni e dei servizi di scala urbana, tra i quali lo sviluppo di pratiche del terzo settore e del servizio civile, per l’inclusione sociale e la realizzazione di nuovi modelli di welfare metropolitano e urbano;
– alla mobilità alternativa e sostenibile, all’adeguamento delle infrastrutture destinate ai servizi sociali e culturali, educativi e didattici, nonché alle attività culturali ed educative promosse da soggetti pubblici e privati.
I 16 milioni di euro stanziati dal Governo non sono gli unici fondi pubblici stanziati per Fontivegge: nella logica della leale cooperazione istituzionale la Regione Umbria investe quasi 12 milioni di euro tramite l’Agenda Urbana sulla città di Perugia ed, in particolare, nella zona della stazione.
Le domande che si fanno i cittadini oggi è come cambierà il volto di Fontivegge e cosa migliorerà nella loro vita quotidiana?
I progetti finanziati dal Governo e dalla Regione sono numerosi e toccano ambiti diversi:
• 1 milione di euro sarà utilizzato per intervenire nell’area della stazione ferroviaria, dei bus e del Minimetrò, prevedendo una nuova pavimentazione delle vie, la ridefinizione dei percorsi pedonali provenienti da piazza Vittorio Veneto e la separazione di tali percorsi dai flussi veicolari. Le pensiline per la protezione del percorso pedonale saranno con copertura fotovoltaica. Le isole pedonali e i percorsi ciclo-pedonali saranno risistemati e valorizzati tramite il verde pubblico.
• 970 mila euro finanzieranno l’intervento che riguarderà la riqualificazione dell’area a parcheggio (60 nuovi posti auto) e il completamento della pavimentazione dell’edificio ex-scalo merci. Il tutto a servizio della stessa stazione ferroviaria e delle nuove attività, come la biblioteca delle nuvole che ospita eccezionali collezioni di fumetti, che nasceranno all’interno dell’ex scalo merci con aree a verde ornamentale attrezzato e fruibile, nonchè percorsi pedonali che garantiscano la continuità ciclo-pedonale tra il parcheggio e la stazione.
• Lo stanziamento più alto, 1 milione e 260 mila euro, riguarda la mobilità dolce nell’area che da Fontivegge arriva fino ai parchi urbani Chico Mendez e Vittime delle Fobie attraverso la creazione di un corridoio ciclopedonale di collegamento tra i vari luoghi.
• Ulteriore intervento, da 640 mila euro, riguarda il sottopasso ferroviario di via del Macello che prevede lavori di riqualificazione con l’obiettivo di incrementare la sicurezza del luogo, migliorarne la luminosità, facilitarne la fruizione anche con le biciclette, nonché migliorare complessivamente la qualità urbana dello snodo.
• I progetti di rigenerazione urbana non riguardano solo interventi su edifici, strutture o aree, ma anche misure per il potenziamento dei servizi e interventi a favore dell’inclusione sociale con 500 mila euro. Finanziamenti per l’aumento della videosorveglianza, il potenziamento dell’illuminazione, l’accesso a servizi di Wi-fi, installazione di pannelli LED, la spettacolarizzazione delle fontane della zona e il miglioramento della vivibilità.
• In quest’ottica è stato approvato il Regeneration Center, che vede i giovani protagonisti di una rinnovata vita di quartiere, con la presenza di “portieri di quartiere” e la formazione di giovani creativi e socialmente attivi tramite borsa lavoro e servizio civile. Così da favorire la creazione di nuove reti sociali, un maggior controllo del territorio e del decoro urbano, rafforzando la dimensione creativa e innovativa dell’intera area.
• Infine il recupero della palazzina Rfi che diventerà sede della Croce Rossa, la riqualificazione dell’edificio della scuola Pestalozzi e dell’area sportiva e verde in via Diaz.
Questa è la strada giusta per la nostra città, non quella dettata dagli estremismi di destra e dai populismi tramite facili e comode propagande.