40 anni dalla legge Basaglia e da “L’esempio perfetto” di Seppilli, Manuali e Rasimelli non si rimandi ancora il “Dopo di Noi” e la Fondazione di Comunità
Quest’anno ricorrono i 40 anni dalla legge n. 180 in tema di “Accertamenti e trattamenti sanitari volontari e obbligatori” denominata legge Basaglia, psichiatra e neurologo italiano, professore e fondatore della concezione moderna della salute mentale, riformatore della disciplina psichiatrica in Italia, che introdusse un’importante revisione ordinamentale degli ospedali psichiatrici in Italia e promosse notevoli trasformazioni nei trattamenti sul territorio. Nello stesso momento a Perugia si realizzò “L’esempio perfetto” descritto da John Foot nella Repubblica dei Matti: grazie all’impegno sul fronte della medicina e della ricerca di persone come Tullio Seppilli e Carlo Manuali, dall’altro di amministratori come Ilvano Rasimelli che tramite le istituzioni hanno sostenuto le idee e i progetti che emergevano in quel momento la nostra città era un’avanguardia sul piano nazionale ed internazionale.
Ora con la legge 112/2016 “Assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare”, conosciuta come legge sul “Dopo di noi” sono previste misure di assistenza, cura e protezione per le persone con disabilità grave, prive di sostegno familiare o perché sono venuti a mancare i genitori o perché gli stessi non sono in grado di sostenere le responsabilità della loro assistenza. Le famiglie con disabili a carico devono iniziare prima possibile a progettare un futuro felice per i loro cari. Viene istituito, inoltre, un Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare destinato ad attivare anche programmi finalizzati a favorire percorsi di deistituzionalizzazione, di supporto alla domiciliarità in residenze o gruppi-appartamento che riproducano le condizioni abitative e relazionali della casa familiare, soprattutto per evitare l’isolamento delle persone con disabilità.
La legge è pienamente operativa. La Regione Lombardia è stata la prima regione in cui i progetti di vita di persone con disabilità sono stati redatti, valutati, finanziati con le risorse del Fondo nazionale per il dopo di noi e anche avviati. Era il 2014 quando anche a Perugia abbiamo presentato una proposta sul progetto “Dopo di noi” ed istituzione della fondazione per il sostegno della persone affette da malattie psichiatriche che ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle associazioni interessate e del DSM, chiedendo tra l’altro di istituire una fondazione di comunità per il sostegno della pienezza di vita delle persone affette da malattie psichiatriche nell’ambito del progetto “Dopo di noi”, sulla base di una proposta fatta da un gruppo di lavoro multidisciplinare del DSM di Perugia. Con la Delibera del Consiglio Comunale n. 37 del 10.11.2014 la proposta è stata approvata all’unanimità.
Nonostante ciò il Comune di Perugia nel 2016 non aveva ancora dato attuazione al progetto, neanche dopo l’approvazione della legge nazionale. Abbiamo presentato un’interrogazione chiedendo aggiornamenti sull’attuazione della delibera sulle azioni messe in campo dal Comune di Perugia per l’istituzione della fondazione ed in questa occasione l’Assessore Cicchi aveva dichiarato che il Comune stava lavorando al progetto e che aveva stanziato nell’ultimo bilancio le risorse necessarie per la costituzione della Fondazione. Ma ad oggi ancora non risulta essere stato fatto niente. Per questo abbiamo presentato un altro ordine del giorno con cui chiediamo alla giunta Romizi a relazionare sullo stato di avanzamento del progetto e di dare attuazione, qualora non sia ancora stato fatto, alle azioni e quanto previsto dalla deliberazione del Consiglio Comunale.
In aggiunta chiediamo all’amministrazione comunale di elaborare iniziative e campagne di informazione e sensibilizzazione, oltre che commemorative, del lavoro, dei metodi, dei contenuti e delle figure di Tullio Seppilli, Claudio Manuali e Ilvano Rasimelli che hanno permesso a Perugia di diventare l’esempio perfetto.